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Sabati

La Repubblica Italiana ha proclamato il 27 genaio,giorno dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, che viene celebrato ogni anno, nella nazione e nelle scuole, per non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo.

Il buon uso della MEMORIA non può e non deve limitarsi quindi al solo ricordo di un passato neanche tanto lontano, quanto spronare ognuno ad agire sul presente per una "giusta causa".

 

   La nostra scuola promuove un incontro con gli autori del libro biografico

 

DACHAU BARACCA 8, NUMERO 123343

 

Enrico Vanzini era solo un numero quando nel 1944 a 22 anni entrò, prigioniero di guerra, nel campo di concentramento nazista di Dachau. A 89 anni racconta la drammatica avventura: catturato in Grecia, fuggito dalla fabbrica di panzer tedeschi, consegnato alla Gestapo, salvato dalla fucilazione nel lager di Buchenwald, internato a Dachau. Il ricordo più forte è dell’inverno a Dachau: la crudeltà delle SS e gli orrori visti e patiti. Esperimenti sui detenuti, camera a gas, forni crematori. Orrori per 60 anni tenuti nascosti ai suoi stessi figli. Finché è venuto il momento di parlare.“Realizzare il film documentario sulla storia di Enrico Vanzini è stata un’esperienza forte, intensa, viva, coinvolgente, sconvolgente. Dei forni Enrico ricorda l’odore, dei tedeschi ripete con lucida precisione gli ordini dati al campo, delle botte sente ancora il sollievo trovato gettandosi nella neve, dei cento compagni di baracca ricorda la solitudine di non poter parlare con nessuno, al dolore associa sempre l’istinto alla speranza. Situazioni, emozioni, aneddoti, dettagli a volte sconcertanti nella loro precisione.”

 

"Ho visto come il cuore di un uomo possa diventare pietra, come i totalitarismi annullino il pensiero delle persone, come la vita possa essere considerata un nulla. Non odio assolutamente i tedeschi, non si deve odiare nessuno. Rimango però perplesso perchè mi sembra che a volte l'uomo non abbia imparato nulla dalla storia".

Parole di Enrico Vanzini, nato a Fagnano Olona in Lombardia, da anni residente a Cittadella (Padova), a Santa Croce Bigolina. Camionista e conducente di bus turistici. Ha 90 anni portati bene. Ricorda ogni istante della guerra: la prigionia, la detenzione nel campo di sterminio di Dachau, costretto - con gli altri Sonderkommando delle unità speciali, che poi venivano a loro volta uccisi - a gettare nei forni crematori i cadaveri, ad assistere ad atrocità. Per 60 anni nulla ha rivelato alla moglie, scomparsa tre anni fa, e ai due figli, oltre ai tre nipoti. Ora parla per la prima volta: "Gli studenti, tutti devono sapere, per capire; anche se per me è dolore che riaffiora".

 

Sabato 8 febbraio 2014  ore 11.00

Auditorio  del' IIS "J.F.Kennedy"

 

incontro con Enrico Vanzini e Roberto Brumat

GIORNATA DELLA MEMORIA

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